Il green pass è una delle riforme introdotte per supportare il turismo e favorire gli spostamenti.
Il documento digitale europeo per muoversi liberamente in Italia e all’estero sarà in vigore dal primo luglio.

Cosa è il Green pass?

Il Green Pass è un documento che permette lo spostamento tra diverse regioni. Il pass è valido anche a livello internazionale, permettendo ai turisti di spostarsi tra i vari paesi senza dover fare la quarantena.

Inoltre, la sua utilità non è solo turistica, ma può essere utilizzato anche per partecipare alle cerimonie (es. matrimoni) e visitare parenti ricoverati.
Il pass avrà un QR Code che permetterà di verificarne digitalmente l’autenticità e la validità, e sarà collegato all’app Immuni e su IO (l’app per il cashback).

Certificato Green Pass

Quando e dove serve il green pass?

Come vi dicevamo, il green pass serve per spostarsi tra le regioni in fascia arancione e rossa e per visitare gli anziani nelle case di riposo (Rsa). Dal 15 giugno, sarà possibile anche partecipare a matrimoni e feste, legalmente.
Questa certificazione permette anche di prendere parte ad eventi all’aperto e al chiuso, per esempio concerti, i quali saranno comunque limitati nel numero delle presenze, stesso discorso per le discoteche.

Ad oggi, e fino a metà giugno 2021, gli Italiani potranno utilizzare “green pass nazionale”, in attesa che entri in vigore quello europeo.

I documenti rilasciati dagli enti sanitari hanno valore di green pass nazionale. Ogni struttura sanitaria dovrà inserire nei sistemi informativi regionali una certificazione, aggiunta al fascicolo sanitario elettronico del cittadino. Il certificato è attualmente cartaceo.

Il pass è richiedibile sia che sia stata fatta una vaccinazione, oppure si sia guariti dal Covid, potrà essere utilizzato anche da chi fa tampone, e risulti negativo. Vedremo in seguito nel dettaglio queste tre modalità di richiesta.

Attenzione: chi deve andare all’estero (specie fuori EU), potrà trovare regole diverse, per cui è necessario informarsi prima di partire, per non essere bloccati alla frontiera. In linea di massima, per ora, anche se vaccinati, serve ancora un tampone prima della partenza.

Consigliamo sempre il sito della Farnesina.

Il pass: le tre certificazioni previste

Le “certificazioni verdi” previste finora possono attestare una di queste tre condizioni:

1) Vaccinazione completa, o alla prima dose

Il pass ha una validità di nove mesi, può variare in base al vaccino. Viene rilasciato su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione contro il Covid. Il pass è richiedibile anche con una sola dose di vaccino, la validità in questo caso è minore e va dal 15esimo giorno della prima iniezione fino alla seconda somministrazione. La certificazione sarà disponibile nel fascicolo sanitario elettronico.

Le informazioni interne al fascicolo saranno:

Anagrafiche del soggetto e alcuni dettagli relativi alla vaccinazione. Deve quindi riportare la malattia o agente bersaglio, il tipo di vaccino eseguito e la denominazione del vaccino. Il documento deve anche indicare il numero della dose effettuata e il numero totale delle dosi previste, la data dell’ultima somministrazione effettuata, lo Stato membro in cui è stata effettuata la vaccinazione, la struttura che detiene il certificato e il suo identificativo univoco. 

2) Guarigione dall’infezione

Se non si è fatto il vaccino, ma si è guariti dal Covid, è possibile ottenere il pass.
La certificazione, in questo caso, dura sei mesi ed è rilasciata, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero, oppure, per i pazienti non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri.
Le certificazioni di guarigione rilasciate precedentemente dall’entrata in vigore del decreto sono valide per sei mesi a decorrere dalla data indicata nella certificazione.

Informazioni analoghe a quelle presenti nel fascilo di vaccinazione.

3) Test antigenico rapido o molecolare con esito negativo

La certificazione ha una validità di quarantotto ore dal rilascio ed è prodotta sia dalle strutture sanitarie pubbliche che da quelle private autorizzate che hanno svolto il tampone antigenico rapido o molecolare, oppure dai medici di medicina generale o pediatri di libera scelta.

Informazioni sul certificato
Dati anagrafici del soggetto, il certificato riporta la malattia o l’agente bersaglio, la tipologia di test effettuato, il suo nome e il produttore. Sul documento devono inoltre essere indicati la data e l’orario della raccolta del campione e quelli del risultato del test, il centro o la struttura che lo ha eseguito, lo Stato membro, la struttura che detiene il certificato e l’identificativo univoco. 

Quanto costa il pass?

Il certificato è gratuito. A pagamento è solo il tampone. Il prezzo per un tampone antigenico è tra 30-40 euro (eseguibile in farmacia), mentre il tampone molecolare ha un costro tra i 60 e i 100 euro. 

Al momento (Giugno 2021) queste sono le informazioni più importanti per il green pass e come ottenerlo.

Cominciamo quindi a muovere i primi passi verso una maggiore autonomia e capacità di movimento, sperando di tornare ai livelli pre-covid nel minor tempo possibile.