Problemi con il volo: Quando la vacanza non decolla. Un problema per molti che decidono di prendere un volo per raggiungere le mete

Assieme alle vacanze estive arrivano anche i disservizi con le compagnie aeree. Perdita di bagagli, voli in ritardo o cancellati del tutto, “ostacoli” durante il viaggio, la lista è lunga e altrettanto lunghe sono le varie trafile da seguire per avere un rimborso o un risarcimento per il danno subito. Ma anche da questo punto di vista, non tutte le compagnie sono uguali.

Il Test Salvagente, con l’aiuto dei dati raccolti da Rimborsoalvolo.it, portale di assistenza legale per i viaggiatori danneggiati, ha calcolato le compagnie più “customer friendly” per risposta ai reclami. Il vettore che può vantare il numero più alto di pratiche seguite da Rimborsoalvolo.it, concluse con transazioni favorevoli per il viaggiatore, è Lufthansa con il 100% di casi.

Viene seguito a breve distanza da Alitalia, Volotea e Meridiana. Restano a metà classifica gli assi del low cost, Ryanair, Vueling e EasyJet, mentre la peggiore compagnia in assoluto è la portoghese Tap, preceduta da Iberia, American Airlines e British Airways. In queste pagine racconteremo i principali disagi legati ai voli e soprattutto come fare a vedersi riconosciuti i propri diritti.

Il volo in ritardo o cancellato

Il regolamento comunitario 261 del 2004 stabilisce l’entità dei rimborsi: per un ritardo entro le 2 ore dall’orario di partenza, il viaggiatore non ha diritto a nulla, dalle 2 ore in poi ha diritto all’assistenza del personale di terra, che consiste in generi di conforto come acqua e cibo. Oltre i 180 minuti di ritardo scatta il rimborso: e qui l’entità varia a seconda della distanza percorsa dalla tratta su cui si viaggia. Per una corsa entro i 1.500 km (ad esempio Roma-Parigi) il risarcimento che spetta è di 250 euro.

Se invece il viaggio è più lungo, rientrando tra i 1.500 e i 3.500 chilometri come un viaggio tra Napoli e Londra, il rimborso è fissato a 400 euro, mentre per i voli più lunghi, come i voli transatlantici, si ha diritto a 600 euro di risarcimento. Se il ritardo è di almeno 5 ore il passeggero oltre al risarcimento ha diritto di rinunciare al volo senza dover pagare penali e al rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio che non viene effettuata allo stesso prezzo al quale è stato acquistato.

Lo stesso tipo d’indennizzo diviso per fasce chilometriche vale se il volo viene cancellato o se l’accesso all’aereo viene negato per overbooking. Oltre alla possibilità di farsi
spostare su un volo successivo o rimborsare il biglietto, le compensazioni pecuniarie, però, non sono valide se come spiega l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) la compagnia aerea dimostra che il ritardo prolungato, o la cancellazione, si verificano “a causa di circostanze eccezionali, ad esempio avverse condizioni meteorologiche, improvvise e imprevedibili carenze del volo dal punto di vista della sicurezza e scioperi”.

L’avvocato di Rimborsoalvolo, Francesco Longo Bifano, ricorda: “La regola principale per il rimborso è quella di conservare la carta d’imbarco, non basta la prenotazione, perché prova l’instaurazione di un contratto, ma non che il passeggero fosse effettivamente a bordo dell’aereo”. Longo Bifano continua: “Noi chiediamo anche i danni concreti. Se a seguito del ritardo io ho perso anche il biglietto del treno da Roma a Napoli, ho anche diritto ai 70 euro spesi per il treno. Oppure se a seguito del ritardo ho usufruito solo sei pernottamenti in vacanza, invece che sette, ho diritto a un settimo della cifra spesa”. 

Le coincidenze aeree perse, invece, vengono risarcite solo se c’è un unico contratto per entrambi i voli. Se i disservizi comportano un pernottamento non previsto per ripartire il giorno successivo, il viaggiatore ha diritto al pagamento di un hotel da parte del vettore.

A chi inviare il reclamo

Il reclamo, secondo legge, va inviato alla compagnia aerea responsabile del servizio. Ma il problema è che le compagnie tendono a non rispondere o a farlo con ulteriore richiesta di dettagli, oppure rifiutano qualsiasi risarcimento. Rivolgersi all’Enac può portare al massimo a una sanzione per il vettore. Meglio parlare con un avvocato. Le compagnie tendono a rispondere e ad arrivare ad accordi stragiudiziali solo quando vedono la carta intestata di uno studio legale.

Articolo tratto da Il Test Salvagente | Agosto 2016